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Pomo d’oro… paffuto e con l’ombelico!

Nella seconda metà del ‘700 il ‘pomo d’oro’ fa la sua comparsa in Europa: questo frutto all’epoca esotico, originario del Perù, fu importato dai viaggiatori Spagnoli quando già gli Aztechi lo chiamavano xitomatl, cioè ‘cosa paffuta con l’ombelico’. Il loro nome deriva dal fatto che questi frutti erano piccoli e giallastri; solo a seguito di innesti successivi diventarono rosei e quindi rossi.
In Italia è il medico Pietro Andrea Mattioli intorno al 1500 a citarlo in un trattato scientifico, definendolo come una spezia da gustare a spicchi.
Noto nelle cronache del ‘700 anche come ‘mela avvelenata’ per un lungo periodo fu bandito dalle tavole, poiché ‘portava alla morte’. La spiegazione era abbastanza semplice in realtà: i cittadini benestanti usavano piatti di peltro, ricchi di piombo. Quando i pomodori venivano serviti su queste stoviglie i frutti assorbivano il piombo, causando quindi avvelenamento.
Per dare lustro a questo delizioso prodotto della terra che vanta oltre cento varianti, si svolge vicino Valencia, in Spagna, la Tomatina. Un festival che si organizza l’ultimo mercoledì di Agosto caratteristico per la ‘lotta con il pomodoro’: il più imponente combattimento alimentare al mondo. Le strade si imbrattano in modo festoso e giocoso di rosso, dense di oltre 120 tonnellate di ‘tomate’.

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